ALESSANDRA
CORBETTA
ABCD*
Le partenze del sabato vuote
a Milano sono come le attese che abbiamo
di rivederci, e vicino o lontano
sono una cosa — che è meno
precisa — ma adesso chi siamo
è domanda recisa se non ha
più risposta, e nemmeno la fretta
mi assale.
Saranno le 13 e vale un orario
per essere certi di essere pronti
a incontrarci — non era difficile
stare a guardare negli occhi
dell’altro, parlare, uscire e rientrare
dal corpo, toccarlo e vedere
se intorno qualcuno capisce che
cosa facciamo. Ho il viso invecchiato,
come qualcosa di andato
perduto, e segna un ritardo
la voce dell’altoparlante.
Scendo a Firenze come sempre
con la pioggia un’altra volta:
lo scrosciare a filo delle cose
forse, o immagini sparse
sul cellulare e su pagine rare
di qualcuno più bravo di noi
hai parole — cammini
in attesa
Trema
forse l’estate e i binari fanno
ancora rumore. Hai l’odore
di voglia, la bocca sul ciglio
di cose rimaste da dire già
prima che fossero dette – tu
aspetta. Ti va una granita?
Ti va di ridarmi la mano,
fino all’uscita?
*Poesia vincitrice del Premio della Giuria, Concorso Daniela Cairoli, 2021 e segnalata al Premio Lucini, edizione 2021.