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FIRENZE*

Ho avviato la procedura del

dimenticare zollette di zucchero

messe a sproposito dentro il caffè,

la luce lenta tra una persiana

e l’altra – diradare, dopo i perché

Perché la fine ha i viali

lunghi del centro

il freddo rigido alle gambe

come a dover restare

Contare i mattoncini della colonna

all’angolo, riabilitare l’utilità delle dita

è una fatica dirle addio se

l’insegna rossa continua

a lampeggiare gli sguardi dei passanti

andare andare andare

* inedito apparso su La Bottega della poesia -Roma- a cura di Gilda Policastro («La Repubblica») il 20/06/2020

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