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ALESSANDRA
CORBETTA
FIRENZE*
Ho avviato la procedura del
dimenticare zollette di zucchero
messe a sproposito dentro il caffè,
la luce lenta tra una persiana
e l’altra – diradare, dopo i perché
Perché la fine ha i viali
lunghi del centro
il freddo rigido alle gambe
come a dover restare
Contare i mattoncini della colonna
all’angolo, riabilitare l’utilità delle dita
è una fatica dirle addio se
l’insegna rossa continua
a lampeggiare gli sguardi dei passanti
andare andare andare
* inedito apparso su La Bottega della poesia -Roma- a cura di Gilda Policastro («La Repubblica») il 20/06/2020
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