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L'UOMO DIVENTATO SAPONE

Alla fine di tutto

non restano bolle.

C’era un uomo,

forse una donna, può darsi un bambino:

stavano tutti dentro al recinto

dove mancavano gli uomini,

le donne,

neppure un bambino

rimasto.

Non c’erano occhi:

in lontananza rantoli,

da vicino niente,

il gelo dentro i forni

tanta futilità inane,

uno squarcio continuo nel cielo,

semplice fumo nero per tutti.

Abbracciava di fucile abbraccio l’oblio

il bene e il male,

così da non esserci più né bene né male:

qualche corpo morto con la vita lasciata altrove,

qualche corpo vivo con la vita lasciata lì,

qualche corpo con ancora il fucile in mano, senza vita, senza morte,

un non-essere banale.

C’era fuliggine e imbottitura per divani,

e tanto, tanto sapone:

ognuno non dimentichi,

nessuno se ne lavi la coscienza

di quel niente

che erano vite umane.

 

 

 

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