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Nota di lettura Antonio Fiori

In questo Corpo della gioventù c'è un 'sasso' A passeggio, ci sono 'i sassi' Al canto del gallo e 'i sassi calpestati dai treni' negli Occhi verdi, la 'pietra eterna' di Medusa e quella di René; c'è 'il lancio folle della moneta' in Blu e un altro 'lancio di moneta' In-fine. Siamo davvero in sospeso tra 'sasso e poesia', tra il perdurare del sasso e della pietra e l'azzardo d'un lancio di moneta, d'un sogno di futuro. Ma anche il sasso si può lanciare e il futuro turbarci, lo impareremo da questa poesia che sfida se stessa e trasforma il dolore atroce del mio passaggio/ obbligato di gioventù in parole che aiutano a crescere, a dire il disincanto, l'amore indecifrabile, il ricordo dove niente è più lo stesso: Nemmeno le rondini/ che tornano sono più le stesse/ del marzo di prima.// Un tuffo in piscina e dicevi/ quanto ero vecchia/ a non voler crescere/ a voler restare bambina. Alessandra Corbetta ha il passo maturo che deriva dall'apertura all'altro, dal sapersi interrogare, dall'ascolto costante della poesia altrui, con la scoperta - in chi incontra nei versi e nella vita - di comuni nodi e attraversamenti (non a caso Essere gli altri è il titolo di una sua recente raccolta, edita nel 2017 da LietoColle). Tomaso Kemeny, introducendo la silloge, individua nel destino personale di libertà una delle poche certezze di ciò che chiama 'l'enigma della gioventù'; Lamberto Garzia sottolinea l'equilibrio precario tra 'sasso e poesia'; Ivan Fedeli infine, nella postfazione, parla di 'corpo non luogo' inteso dall'autrice come 'strumento di conoscenza, rappresentazione figurale della nostra identità mai completa, sempre in discussione'. Raccolta poetica intensa dunque, anche se breve, che si deposita dentro di noi come ogni buona poesia - che avrà sempre, misteriosamente, qualcosa di nuovo da dirci ogni volta che la interrogheremo. 

Turbini


Ho spalancato in aria le braccia,
accasciata al suolo
dei tuoi passi


ho chiesto perdono
per le rotture,
le smagliature sulla pancia


di un mai nato avvenire.
Avvolta nei corpi di tutti
nessuno è barbaro,


qualcuno resiste.

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